Il Progetto
Dalla Smart City alla Smart Land
“Dotare il Piceno delle più avanzate infrastrutture digitali è l’obiettivo primario del progetto Smart Piceno. Portare la banda larga, la fibra ottica, le reti Ngn, questa è la sfida da vincere. Fare in modo che il Piceno sia a pieno titolo negli obiettivi dell’Agenda digitale italiana ed europea è imprescindibile, per dare un futuro al territorio, anche in tema di lavoro.”
Intervista con il presidente dell’Associazione “Smart Piceno” Pietro Colonnella.
1) Quali sono le premesse e cosa significa “Progetto Smart Piceno”?
Dopo l’uscita dalla Cassa del Mezzogiorno nel ’92 e dopo la fine dei Patti Territoriali , a cavallo del 2000, che hanno portato sul territorio 300 miliardi di lire di finanziamento, occorrono progetti in grado di attrarre nuove risorse per la crescita.
Oggi il Piceno ha una disoccupazione drammatica, il doppio della media regionale. Per questo l’associazione Lavoro&Welfare ha pensato a “Progetto Smart Piceno”, come evoluzione territoriale delle Smart Cities.
2) E gli obiettivi?
Dotare il Piceno delle più avanzate infrastrutture digitali, oggi la condizione indispensabile per lo sviluppo imprenditoriale , industriale del territorio e dei servizi. Le autostrade informatiche non possono interrompersi nel Nord della Regione, ma devono percorrerla tutta. Non possiamo lasciare che si ripeta ciò che è successo per la terza corsia dell’A14, che si ferma a Porto Sant’Elpidio. Portare la banda larga, la fibra ottica, le reti Ngn, questa è la sfida da vincere. Fare in modo che il Piceno sia a pieno titolo negli obiettivi dell’Agenda digitale italiana ed europea è imprescindibile, per dare un futuro al territorio, anche in tema di lavoro.
3) Quale è il volano del territorio che servirà da punto di partenza?
Il grande patrimonio di artigianato e di commercio diffusi (che nei comuni rappresentano non solo un servizio commerciale ma anche sociale) e insieme turismo e valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico. Vantiamo i più bei borghi antichi d’Italia, due parchi nazionali, Sibillini e Laga, e una riserva naturale regionale, la Sentina, l’indice di presenze turistiche per abitante più alto della regione Marche (11 presenze turistiche per ogni abitante).
4) Lei crede quindi che le nuove tecnologie possano rilanciare il Piceno?
Le nuove tecnologie possono essere un moltiplicatore di questi punti di forza. Ma lo sono anche per l’impresa più tradizionale come il manifatturiero. Oggi la competitività di un’impresa passa anche attraverso le infrastrutture tecnologiche del territorio e la capacità di innovare processi e non solo prodotti.
Ma stare in un contesto “Smart” significa anche stimolare nuove start up, studiare, in modo condiviso, progetti di riconversione e recupero industriale che possano dare nuovo impulso produttivo, nel rispetto ambientale, penso per esempio alla ex Carbon, partendo dalla bonifica del sito. Ma il nuovo contesto “Smart” e le nuove infrastrutture tecnologiche e a fibra ottica saranno decisive anche nella riqualificazione del Porto di San Benedetto anche con i possibili finanziamenti europei della futura Macroregione Adriatico-Ionica. Ma le opportunità sono ancora molte: l’applicazione delle nuove tecnologie ai servizi alla persona, alla sanità, in linea con la politica regionale di longevità attiva.
5) Come si arriverà alla definizione del progetto?
Pensiamo a 100 incontri nella provincia nei prossimi 6 mesi. L’idea è quella di una piattaforma aperta al contributo di tutti.
6) Quali saranno gli interlocutori del progetto una volta messo a punto?
Le università e i centri di ricerca e tecnologici, fulcro dell’elaborazione “Smart” del territorio.
E poi soprattutto le istituzioni locali che devono essere aiutate ad acquisire una maggiore capacità progettuale ed uscire da un quotidiano “amministrativismo”. Ma dobbiamo interloquire a livello nazionale, ora che il Paese ha un Governo sappiamo a chi poterci rivolgere e dobbiamo guardare sempre di più anche all’Europa.
Pietro Colonnella già Presidente della Provincia dal 1995 al 2004. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la delega alle Regioni ed Autonomie dal 2006 al 2008 nel secondo Governo Prodi. Dal 2011 è Presidente del Comitato regionale per le Comunicazioni (Corecom) con delega ,a livello nazionale,alla banda larga e alle nuove reti Ngn.